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SOFFERENZA BANCARIA E INCAGLIO BANCARIO: CONSEGUENZE E COME USCIRNE

 In molti ci chiedono come si fa ad uscire dalla sofferenza bancaria  ma soprattutto senza conseguenze e come capire se era legittima o illegittima.

La prima cosa da dire è che la sofferenza bancaria è di gran lunga la segnalazione più grave del sistema bancario e per questo bisogna ben capirla e risolverla nel più breve tempo possibile.

Altra diversificazione fondamentale è la differenza tra sofferenza bancaria e incaglio bancario ossia quest'ultima la fase immediatamente precedente che viene saltata quasi sempre a piè pari dalla banca e che costituisce motivo di  illegittimità.

Tutto ciò è stato reso possibile da alcune interessanti sentenze emanate dalla Suprema Corte di Cassazione, la quale ha offerto una visione nuova sulle numerose infrazioni commesse dagli intermediari finanziari. Sfruttare i suddetti cavilli legali grazie all’aiuto di consulenti esperti, può aiutare i cattivi pagatori a ripulire la propria reputazione senza complicazioni.

  • Cos'è la sofferenza bancaria?
  • Cos'è l'incaglio bancario?  

Perché è importante cancellare il proprio nome dalla Centrale Rischi (e ... dove sbaglia quasi sempre la banca?...)

Chiunque si trovi nella spiacevole situazione di aver visto il proprio nominativo iscritto nella Centrale Rischi della Banca d’Italia, ha ben presente le difficili conseguenze che ciò comporta. L’impossibilità di compiere qualsiasi operazione finanziaria, il non poter chiedere prestiti, ma soprattutto ritrovarsi con il marchio del cattivo pagatore difficile da lavare via, e questi sono solo alcuni esempi.

Premesso che è sempre possibile tornare ad uno status di normalità previa estinzione del debito contratto (sia esso tramite pagamento dell’intera somma, oppure attraverso l’adozione di soluzioni quali il saldo a stralcio), è bene ricordare che per essere segnalati correttamente nella Centrale Rischi della Banca d'Italia la Banca prima deve adottare una corretta procedura che... salta molte volte per la fretta e l'automatismo dei sistemi obsoleti.

Parliamo prima dell'incaglio bancario ossia la fase dopo la scadenza del debito che dura un periodo di almeno 180 giorni dove il debitore non è in grado di poter onorare il debito. Diventano qui fondamentali anche le comunicazioni e notifiche fatte dalla banca al cliente che devono essere chiare e in forma certa.

Le conseguenze sono così gravi che non è possibile farle in modo sintetico, il consumatore o impresa deve essere edotto sulle conseguenze che ci saranno per il suo futuro accesso al credito nonchè sulla possibilità di fare un piano di rientro.

Ecco che la Suprema Corte di Cassazione si è espressa più volte in modo cristallino sulla valutazione dello stato di sofferenza del debitore che deve trovarsi di uno stato tale da non poter far fronte in modo assoluto al rientro del debito e non di trovarsi in periodo transitorio di ritardo di pagamento. E' rilevato infatti che  il più delle volte viene onorato successivamente.

Dunque la maggior parte dei debitori rimangono segnalati per 36 mesi e gli dicono (anche gli stessi bancari o blog generici del dott. Google) che la cancellazione della sofferenza bancaria non può essere fatta immediatamente e ciò avviene esclusivamente  per la NON conoscenza della violazione operata dalla stessa banca e rappresentanza ben la metà dei casi in circolazione. Un tempo infinito per chi ha bisogno di liquidità immediata.

Riacquisire la propria libertà finanziaria è quindi una conseguenza della cancellazione della sofferenza bancaria dagli archivi CR. Ma come si fa ad uscire dalla sofferenza bancaria senza impazzire? La risposta semplice è: tramite le conoscenze e le competenze sull’argomento, naturalmente.



Il partner giusto può dirti come uscire dalla sofferenza bancaria

Si è già fatto accenno alle sentenze emesse dalla Suprema Corte di Cassazione inerenti ai presunti inserimenti illeciti nelle liste della Centrale Rischi. In particolare, è stata la delibera 14685 del 13 giugno 2017 a fare chiarezza sullo stato attuale delle cose. L’indagine condotta ha infatti dimostrato come buona parte delle iscrizioni nell’archivio non abbiano rispettato le norme di notifica elementari previste dalla legislatura.

La prassi con cui gli intermediari finanziari, le banche e gli altri istituti di credito devono avvisare l’avvenuto inserimento è codificata negli articoli 1335 e 2727 del codice civile e dice chiaramente che: l’unico mezzo di notifica ritenuto valido per la segnalazione è tramite una raccomandata con ricevuta di ritorno.

Anche se si è ricevuta comunicazione dell’inserimento del proprio nome nella CR attraverso qualunque mezzo, dunque, si ha pieno diritto a richiederne la cancellazione, poiché illecita nella valutazione dello stato di sofferenza bancaria ex ante.
Le cose però non sono mai del tutto semplici, per non parlare della burocrazia italiana che tende a complicare ulteriormente qualunque procedura.

Pertanto, la migliore risposta su come uscire dalla sofferenza bancaria velocemente la si può trovare in consulenti capaci e sempre aggiornati. Un valido esempio sono i professionisti di Broker Associati & Partners, i quali posseggono i mezzi, gli strumenti e il know how per delineare una strategia efficiente e sicura.

La situazione finanziaria dell’assistito verrà esaminata nel dettaglio, con un focus attento e scrupoloso su eventuali sentenze o modalità di comunicazione adottate dagli intermediari di turno. Una volta che il quadro sarà chiaro e ben delineato, si potrà elaborare la soluzione migliore al problema e agire di conseguenza. 

Incaglio e sofferenza bancaria non vanno confusi

Ora che è stata fatta maggiore chiarezza su come uscire dalla sofferenza bancaria, è importante soffermarsi su un punto che tende a generare ancora confusione e ambiguità nei soggetti che non hanno competenze in materia. Tante persone, infatti, confondono l’incaglio con la sofferenza utilizzandoli come fossero sinonimi, ma non c’è nulla di più errato.

Tale sbaglio è imputabile al fatto che entrambi indicano situazioni che hanno come conseguenza l’iscrizione nella Centrale Rischi, ma si tratta di casi ben distinti e dalle ripercussioni molto diverse.
L’incaglio è contraddistinto almeno da:

  • un’impossibilità temporanea da parte del debitore di pagare le rate;
  • un periodo utile per corrispondere la somma dovuta che va dai 10 ai 14 mesi

Si tratta pertanto della fase antecedente la sofferenza bancaria, che può essere scongiurata saldando entro il lasso di tempo sopra riportato. Qualora non fosse possibile adempiere ai propri oneri, allora si passa allo step successivo, caratterizzato da:

  • un abbassamento della soglia per la segnalazione pari o superiore a 250 euro;
  • un limite di tempo per il saldo di 15 giorni;
  • un’iscrizione permanente negli archivi della Centrale Rischi.

Essere coscienti della propria situazione finanziaria e dei termini corretti da utilizzare può cambiare drasticamente l’approccio ai problemi economici. Bisogna però ricordare che non conviene mai fare tutto da soli, magari affidandosi ad articoli trovati online, video o altre soluzioni fai da te. 

I campanelli d’allarme a cui fare attenzione

Principalmente quindi bisogna fare attenzione alle comunicazioni che la banca è obbligata a mandare in forma chiara e certa e dopo certamente adoperarsi personalmente o meglio con un professionista abilitato per la risoluzione della sofferenza bancaria con piani di rientro sostenibili e/o saldo e stralcio iniziando un dialogo costruttivo con l'operatore bancario.

Queste operazioni non sono scongiurano la segnalazione a sofferenza bancaria ma si può chiedere sia la rettifica dello stato di sofferenza bancaria presso la centrale rischi della Banca d'Italia, sia tormanare più agevolmente al credito magari presso altro operatore bancario che non vedrà il pregiudizio nelle banche dati.

Ecco che diviene obbligo più che consiglio farsi assistere sempre da professionisti esperti di diritto bancario che possano adoperarsi in breve per la risoluzione della sofferenza bancaria senza rimanere segnalati per un periodo indefinito con conseuenze gravi.

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