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RATING BANCARIO, IMPARARE A CONOSCERLO PER AVERE CREDITO

 

Il processo di attribuzione del rating ai clienti da parte della banca

Gli accordi di Basilea e le linee guida BCE hanno imposto alle banche una gestione dei rischi assunti molto stringente.

Abbiamo visto che l’evoluzione di questa normativa ha portato all’adozione di sistemi di rating interni, sviluppati dalle banche stesse, per l’assunzione e gestione dei rischi in generale e del rischio di credito nello specifico.

Il rating che la banca attribuisce alla clientela è il meccanismo di attribuzione è basato su algoritmi matematico - statistici che permettono di dare all’impresa una valutazione oggettivo/numerica e da quello dipende sostanzialmente se avrà credito e fiducia dalla banca. 


L'attribuzione dei rating

 Con l'attribuzione e calcolo dell’algoritmo di rating, l’azienda diventa un set informativo ordinato che si traduce in un output espresso in un numero che varia da 1 a 12. Questo viene fatto dalla maggioranza delle banche italiane.

Considerando il sistema bancario nel suo insieme, un’azienda ha tante valutazioni oggettive quanto le banche che la affidano. Le singole valutazioni (rating) possono differire da banca a banca nonostante il soggetto valutato sia il medesimo.

Diventa pertanto difficile una comparazione dei diversi rating bancari attribuiti alla stessa azienda.

Le differenze possono essere numeriche, alfanumeriche o come le società di rating internazionali variazioni di  lettere e numeri.

L’output di valutazione determina la possibilità per l’impresa di accedere al credito nonché (come vedremo più avanti) il pricing al quale il credito verrà erogato.

Il rating  viene attribuito dalla banca inizialmente nella fase di prima erogazione e ha durata (normalmente) al massimo di un anno. Questo dato viene però aggiornato e ricalcolato con frequenze fisse e continue in base alle nuove informazioni che sopraggiungono.

L’aggiornamento del rating da parte della banca ha funzionalità gestionali e di monitoraggio del cliente e di conseguenza degli impieghi assunti e richiesti dal cliente.

Il rating di monitoraggio viene costantemente aggiornato finché la banca ha in essere impieghi verso quel cliente che quindi potrebbe essere più in difficoltà nel restituirlo o al contrario potrebbe avere più bisogno di credito per la crescita aspettata di fatturato e marginalità.

È importante specificare che il rating interno misura il grado di rischiosità del cliente e non del singolo finanziamento o singola linea di credito.

rating bancario


Tipologie di rating bancario 

Ad ogni classe di rating è associata una probabilità di default (PD).

Possiamo pertanto definire il rating come la probabilità di default della controparte in un dato orizzonte temporale, normalmente un anno (Basilea 2).

I rating interni cambiano in base alla tipologia di clientela della banca.

La prima classificazione viene fatta in base alla dimensione delle aziende controparti e può variare da banca a banca.

Nella classificazione delle tipologie di rating abbiamo una convergenza delle banche nelle seguenti macro-classi:


Rating microimprese e retail (microimprese imprese e privati)
✅ Rating piccola impresa
✅ Rating corporate
✅ Rating large corporate.

La variabile principale di classificazione della clientela è quella del fatturato.

La prima categoria di rating si riferisce normalmente alle aziende con fatturati sotto 1 milione di Euro.

Il rating riferito alle piccole imprese segue la fascia di fatturato da 1 a 5 milioni di Euro.

I rating corporate invece si applicano alle imprese con fatturati sopra i 5 milioni di Euro fino a 50/75 milioni di Euro.

Per livelli di fatturato superiori ai 75 milioni di Euro i rating rientrano nella categoria delle large corporate.

Le variabili alla base del rating attribuito alla clientela cambiano in base alla fascia di appartenenza della controparte.

I modelli di rating delle micro imprese (e talvolta in alcune banche anche delle piccole imprese) si basano prevalentemente su dati statistici che hanno come base l’andamento dell’operatività dell’impresa con la banca.

I modelli di rating statistici attribuiscono un peso inferiore alle variabili quantitative che vedremo più avanti.

Ad un’impresa viene attribuito un rating interno da ciascuna banca che la affida.

Questi rating, anche se esprimono un giudizio sulla medesima azienda, possono e normalmente differiscono, da una banca ad altra.

La motivazione delle differenze la troviamo nei diversi pesi attributi dalle banche alle variabili che compongono il rating.


Le scale di rating 


I rating bancari sono ordinati in una scala discreta crescente espressa in numeri, lettere o combinazione delle due. Quelli che vengono assegnati alle banche sono diversi da quelli alle imprese, ma ogni banca ha suoi parametri interni.

Le scale di rating in lettere seguono prevalentemente la scala Standard and Poors (AAA, AA, A, BBB, BB, B, ecc). La scala di rating numerico invece è un intervallo da 1 a 12 dove 1 corrisponde alla massima valutazione possibile e 12 al rating peggiore (default).

Esistono sistemi di rating bancario che utilizzano invece la scala Moodys che è una combinazione alfanumerica (Aa1, Aa2, Aa3) delle due scale precedenti. Una scala di rating può avere delle sottoclassi chiamate notches. Ad esempio, un rating pari a 2 potrebbe avere tre diversi notches (2-, 2, 2+).


Alle classi di rating è associato un intervallo di probabilità di default. A livelli di rating bassi nella relativa scala (esempio rating 1, AAA ecc.) corrisponde una PD molto bassa e di conseguenza una rischiosità della controparte molto bassa.

Va detto anche che esistono numerosi sistemi di valutazione indipendente ad. es. scala 0/100 usato da agenzia di rating private come Cerved spa, CreditSafe spa, Cribis spa e altre.

Al crescere del livello di rating la PD aumenta così come la rischiosità del cliente. Tutte le imprese della stessa classe di rating di una specifica banca condividono la medesima probabilità di default.

Il processo di assegnazione del rating

Il processo di assegnazione del rating passa attraverso una classificazione della clientela in portafogli omogenei distinguendo tra esposizioni retail, verso imprese, verso stati sovrani, banche e società finanziarie (Basilea 2). I clienti vengono distinti per classi di fatturato e settore di appartenenza sulla base dell’analisi specifica della banca. Una volta suddivisa e riclassificata la clientela, la banca procede ad:

✅ Individuare il tipo di impresa
✅ Selezionare e reperire le informazioni da fonti esterne ed interne
✅ Stimare le componenti di rischio.

Il set informativo differisce in base alla tipologia e dimensione della clientela.

Il reperimento di informazioni da fonti pubbliche risulta essere più facile per le imprese di grandi dimensioni.

Un altro fattore che influisce sulla disponibilità di informazioni reperibili da fonti esterne è la forma giuridica della controparte.

In caso di clienti società di capitali la disponibilità di bilanci pubblici rende di facile reperimento le informazioni circa il volume di fatturato, andamento economico finanziario, struttura patrimoniale ecc.

In caso di clienti che non hanno l’obbligo di deposito dei bilanci diventa più difficile reperire informazioni di tipo economico finanziarie.


Variabili che compongono il rating

 

I modelli di rating utilizzano variabili di tipo quantitativo e qualitativo. Le variabili di tipo quantitativo possono essere raggruppate in:

Dati periodici di bilancio
Andamento in Centrale Rischi
Gestione andamentale rapporto banca impresa.

L’analisi dei dati di bilancio è l’elemento fondamentale nella determinazione dei rating delle medie e grandi imprese.

I dati di bilancio assumono una rilevanza inferiore invece per le piccole e microimprese. Le informazioni di bilancio vengono classificate e divise in:

Analisi patrimoniale
Analisi economica
Analisi finanziaria.
Analisi del Rating ESG (ecosostenibilità aziendale, impatto sull'ambiente e sociale).

A questa si aggiunge l'analisi delle Centrali Rischi, gli andamentali, se ci sono fuori fidi, quanto si usa il fido concesso e/o ritardi di pagamento dei debito.

Ne consegue quindi che quando si parla di analisi del rating bancario non si può generalizzare essendo una somma elevata di informazioni che rappresentano lo stato di salute della impresa e la sua capacità di essere valutata positivamente dal sistema bancario.

Può essere di fondamentale aiuto la figura del Rating advisor che per mestiere analizza tutti questi parametri e costituisce una guida importante per chiedere finanziamenti per lo sviluppo di un impresa nel mondo moderno.
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